da La Repubblica del 14 giugno 2017
di Alessandro Longo
ROMA – Nuovi guai in Europa per gli interessi delle multinazionali di internet, come Google-Youtube e Facebook: una sentenza della Corte di Giustizia Ue, comunicata stamattina, li inchioda a una maggiore responsabilità in caso di contenuti illegali caricati dagli utenti. È una rivoluzione rispetto alle logiche che finora hanno consentito lo sviluppo dei loro mercati, basati su contenuti generati dagli utenti, come hanno subito commentato esperti come Enzo Mazza, presidente della Federazione musicale italiana e Fulvio Sarzana, avvocato esperto di diritto d’autore.
La sentenza si riferisce in effetti a Pirate Bay, dichiarandone (ancora una volta) l’illegalità. Ma l’aspetto notevole sono le argomentazioni sostenute dalla Corte, che stabiliscono nuovi principi gravanti sul business dei principali intermediari di internet, come appunto Google.